Palestra e Pilates: aiuto o controindicazione in caso di patologia del pavimento pelvico?

L’attività fisica è senza dubbio importante per uno stile di vita sano e regolato. Qualunque attività sportiva porta dei benefici al fisico, ma esistono alcune patologie in cui certi tipi di esercizi andrebbero limitati.

 

Se infatti è vero che l’attività aerobica blanda, come una corsetta leggera di una mezz’ora, rappresenta un toccasana e andrebbe introdotta come attività costante almeno due volte a settimana, esistono altri tipi di attività fisica come pesistica, sollevamento pesi o esercizi di fitness per il rinforzo e l’ipertrofia muscolare, che andrebbero valutati di volta in volta prima di essere eseguiti in maniera intensiva.

 

Occorre valutare infatti, se ci sono patologie che possono peggiorare durante questo tipo di attività fisica. Ad esempio, in caso di disturbi del pavimento pelvico (come nella SINDROME DA DEFECAZIONE OSTRUITA), gli esercizi che sviluppano e rinforzano in maniera importante la parete addominale potrebbero causare un’eccessiva pressione del torchio addominale, con conseguente indebolimento della muscolatura del pavimento pelvico e il peggioramento dei disturbi funzionali del retto.

Uno dei principi per la terapia di questo tipo di patologia, d’altra parte, si basa proprio sul rinforzo della muscolatura perineale e sulla rieducazione a movimenti sinergici ed efficaci.

 

Anche la patologia erniaria (ernie inguinali, ombelicali e laparoceli soprattutto) ha tra i fattori predisponenti l’eccessiva pressione addominale, sia essa dovuta a tosse frequente, stipsi, o attività fisica con sollevamento di ingenti pesi.

 

Prima di intraprendere in maniera intensiva questo tipo di attività fisica, se si sospetta di avere una di queste patologie, sarebbe consigliabile una valutazione specialistica per poter pianificare assieme che tipo di attività prediligere e con che livello di intensità eseguirla, e se necessario utilizzare precauzioni o indumenti contenitivi e protettivi.